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In Francia, gli architetti Olivier Delarozière (n. 1960) e Ursula Gleeson (n. 1965) hanno formulato una proposta architettonica ispirata ai giochi con le costruzioni. Woodstacker è nato dalla scoperta di un materiale di scarto: i resti di legno di una segheria (de Maison Rouge 2006). Per associazione di idee con la tecnica di costruzione per sovrapposizione della pietra a secco, il modulo, finora inutilizzato nella carpenteria tradizionale, diviene una cupola a forma di bottiglia attraverso la messa a punto di un gioco matematico di aggetti regolato da una rigorosa formula algoritmica. Queste cupole autoportanti sono realizzate per sovrapposizioni successive di assicelle, senza chiodi né collanti. In funzione delle diverse esigenze e modificando le curve logaritmiche, si possono ottenere strutture di varie dimensioni che, malgrado l’apparente semplicità, sono frutto di precisi calcoli matematici. Il contrasto tra il materiale tradizionale e le sottili pareti a giorno rafforza l’illusione sensoriale di uno spazio che può trasformarsi, a seconda dell’immaginazione e dei progetti, in casa, scultura da abitare o sala da concerti dall’acustica particolare. I primi modelli ridotti di woodstacks sono stati esposti nel 2003 a Parigi, mentre quelli a grandezza naturale sono stati presentati per la prima volta nel 2005, durante l’esposizione Alter-architecture a Bruxelles. I woodstacks possono essere facilmente spostati, e tutti i materiali possono essere impiegati per creare un nuovo woodstack in altri luoghi, all’interno o all’esterno.

Christophe Pourtois in Architettura e nomadismo, Enciclopedia Treccani, 2010, http://www.treccani.it/enciclopedia/architettura-e-nomadismo_%28XXI_Secolo%29/

Christophe Pourtois est directeur du CIVA (Centre International pour la Ville, l’Architecture et le Paysage) à Bruxelles.

Christophe Pourtois is director of the CIVA (International Center for City, Architecture & Landscape) in Bruxelles.